La nostra storia
Il nome
Il nome di Isola S. Antonio deriva dal fatto che, fino ad un secolo fa, il territorio era circondato dalle acque del Po, del Tanaro e dello Scrivia; anticamente era un aggregato di isole attraversate dai canali che, ad ogni inondazione, devastavano il territorio intorno.
L’isola principale fu detta di S. Antonio e questo nome le venne dato perché esisteva una cappella dedicata al Santo; in quest’isola c’erano tre frazioni: Inferno, Purgatorio e Paradiso. In mezzo si trovava (si trova) il Campo del Diavolo.
Le tre frazioni
Da dove derivano i nomi di queste località con il loro fascino d’eco dantesco? Il nome di Inferno compare per la prima volta in un documento del 10 dicembre 1648: probabilmente il termine venne affibbiato facendo riferimento alla morfologia del posto. La zona, intersecata da decine di canali, circondata da boschi, era percorsa da briganti, che depredavano e minacciavano gli abitanti.
Il Purgatorio non ebbe vita più facile: infatti, fu interamente distrutto dal Po e i residenti costretti a fondare un nucleo nuovo chiamato Brusa Vecchia. Maggior fortuna ebbe chi si insediò in … Paradiso: anch’essi, in ogni caso, dovettero imparare a convivere con il dio Pluvio e dei fiumi, fare i conti con una realtà che poteva mutare di giorno in giorno, ma pure con una terra fertile e ricca.
Le origini
Il primo nucleo di popolazione stabile risale al 1545. Gli Isimbardi mandarono nell’isola un gruppo di contadini, con lo scopo di coltivare e migliorare la superficie. Allora, infatti, questa regione era paludosa e selvaggia, contorniata da selve impraticabili, lontana, sperduta; il terreno era pressoché incolto e privo di commerci. Ancora nel 1799, si narra che alcuni soldati russi, durante il loro soggiorno in Lomellina, tentarono di passare sul territorio dell’isola per saccheggiarla: gli abitanti gettarono i soldati nel fiume.
La consacrazione definitiva del nome di Isola Sant’Antonio si ebbe nel 1818, quando il territorio fu eletto a Comune per decreto del Re del Piemonte, di Sardegna e di Genova, Vittorio Emanuele I.
Il territorio del Comune comprende anche alcuni cascinali sparsi, che portano nomi di Santi: San Pietro, San Carlo, che devono il loro nome al fatto che erano proprietà di Ordini Religiosi.